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Trento, 16 aprile 2008
«VERDI DA SOLI, PER STARE CON DELLAI»
Fallito il progetto Sinistra Arcobaleno, Marco Boato conferma la separazione
da Rifondazione e guarda ad ottobre

da l’Adige di mercoledì 16 aprile 2008

La stagione della Sinistra arcobaleno è già finita. Il progetto unitario messo in piedi da Verdi e Rifondazione è crollato sotto le macerie elettorali. Morto e sepolto, a maggior ragione in provincia.

«Perché ad ottobre, i Verdi correranno da soli, al fianco di Dellai». Parola di Marco Boato, che non lascia spazio a dubbi sulle intenzioni del proprio partito in vista del voto d’ottobre: «Facciamo parte della coalizione che sta governando il Trentino e intendiamo far parte anche della coalizione che si presenterà per candidarsi nuovamente al governo della provincia».

Insomma, il segnale è chiaro: quello della Sinistra arcobaleno sarà stato un fallimento, ma Verdi da una parte e Rifondazione dall’altra non intendono seguire le stesse tristi sorti. E Boato parla ovviamente per la propria parte politica, ma non solo: «Il mio auspicio è che per ottobre, anche la componente di Rifondazione possa entrare a far parte di quello schieramento. Certo, saranno scelte di Dellai da un lato e degli interessati dall’altro dato che attualmente sono all’opposizione».

Meglio soli e vivi, dunque, dopo il «decesso istituzionale» con l’assenza in parlamento: «Certamente, quello del voto della Politiche è stato un risultato catastrofico, complessivamente considerato. Ma si è trattato solo di una parentesi, nei rispettivi cammini politici di Verdi e Rifondazione: una battaglia politica peraltro obbligata, ma che non conclude certo il rispettivo impegno. Proseguirà, autonomamente, con l’auspicio - lo ribadisco - che ci possano essere ancora momenti di cammino comune».

Ma assieme sotto lo stesso tetto, mai più: «Al limite con un simbolo bicicletta », chiarisce Boato, «e dico questo pur senza criticare il lavoro delle persone con cui noi Verdi abbiamo lavorato assieme per questa tornata elettorale. Semplicemente, senza alcuna polemica, bisogna prendere atto del fallimento di questa esperienza».

Anche in Trentino, soprattutto alla Camera: «Dove gli elettori, anche i nostri, hanno dimostrato di aver scelto il cosiddetto voto utile. Non così al Senato, dove il nostro simbolo - almeno in Trentino - ha retto. E questo dovrebbe far riflettere».

Un’indicazione rivolta soprattutto a Dellai e ai padri di «Insieme per le autonomie»: «Come avevo già detto ampiamente un mese fa, le percentuali fatte registrare dalla nostra coalizione al Senato dimostrano ancora una volta come sia stato sbagliato accettare il diktat della Svp. Se il centrosinistra si fosse presentato unito e pronto ad un’alleanza con la Svp - di cui sarei stato entusiasta per primo - si sarebbe potuto vincere a Trento, e probabilmente anche in Valsugana. Ed invece si è preferito scegliere i diktat della formazione altoatesina, cui noi non abbiamo potuto accettare di sottostare. E così si è dato vita ad una strategia suicida, come le urne hanno dimostrato».

Dalle sconfitte, alle vittorie. Come ad esempio quella della Lega Nord. Con tanti voti arrivati da un elettorato potenzialmente di sinistra. «Senza dubbio parecchi cittadini tra lavoratori o nella schiera di chi – come ormai si usa dire – fatica a far quadrare i conti nella quarta settimana, hanno votato Lega, soprattutto al Senato. Così come alla Camera darei come assodato il fatto che molti nostri elettori hanno scelto il Pd. Anche tra l’elettorato verde. Escludo invece in maniera categorica che per palazzo Madama ci possa essere stato un ri-orientamento di elettori dei Verdi a favore della Lega Nord».

 

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